mercoledì 22 marzo 2017

"PAN THALAS"


andrea mattiello "Pesare il vuoto"
acrilico e grafite su tela cm 100x70; 2017



Oggigiorno la bionica si fa strada nella vita quotidiana trovando numerose applicazioni. È incredibile però come in Oriente anacronisticamente si conoscesse approfonditamente l’Effetto Loto ossia l’idrofobia della superficie delle foglie del loto.

Oltre che per studi accademici, nella personale ricerca spirituale mi sono imbattuto in questa pianta ritrovandomi a condividere ciò che migliaia di anni fa veniva enunciato da persone comuni, come verità assolute da sperimentare con la propria vita.

Secondo il buddismo di Nichiren Daishonin che ha come testo il “Sutra del Loto”, per raggiungere lo stato di Buddha non conta l’età o il sesso perché tutti gli esseri umani indistintamente hanno tale potenzialità. L’Illuminazione può essere descritta come lo stato vitale più alto in cui si è sempre felici a prescindere dai problemi e dalle difficoltà quotidiane cui nessuno può sfuggire.

Malgrado non siamo evolutivamente più né pesci o anfibi, nel Pan Thalas quotidiano ci incontriamo e ritroviamo ma nella conformazione odierna della civiltà, nei grigi rituali comportamentali, sembriamo tutti sconosciuti, privi di quell’essenza di umanità, privi di vita perché attaccati superficialmente a ideologie becere. Additiamo spesso l’inciviltà di qualcuno ma nel momento in cui veniamo accusati noi per primi sventoliamo un «Scagli la pietra chi è senza peccato».

Dunque io vedo l’acqua nelle opere di Andrea Mattiello come il fil rouge che mi accomuna a tutti, una pioggia che lava via ogni macchia, non senza farci male perché se abbiamo offeso la vita ne pagheremo le conseguenze secondo le leggi del Karma.

Il cambiamento nello stile di Andrea Mattiello vuole rispondere a quella sensazione più profonda che ciascuno di noi nella vita ha provato almeno una volta. Non è quel vuoto dopo una relazione finita male ma l’inquinamento dovuto alle ferite ormai imputridite dal tempo, dall’incapacità di risanarle con quello che abbiamo, neanche con le amicizie che comunque ci capiscono e sostengono. E così guardando i suoi quadri ho visto il fiore di loto descritto nella mia fede religiosa, quella melma sporca nella quale affondano le radici di una pianta dalle larghe foglie e dal candido fiore, che pare avere infiniti petali immacolati protesi in tutte le direzioni, verso tutti noi, nessuno escluso. Andrea rinasce in quel feto dal cuore pulsante, rinasce già in forma adulta perché ha la consapevolezza che le esperienze pregresse sono un tesoro inestimabile: soprattutto quel fango sarà nutrimento per l’anima e la sua evoluzione.

I pesci circoscrivono uno spazio che noi occidentali pensiamo come una fontana o un lago artificiale. Le carpe koi denotano una vita comunque presente e protetta sotto la superficie dell’acqua, una compagnia con esseri invisibili di cui sappiamo l’esistenza ma di cui non conosciamo il linguaggio. Eppure nuotando, immersi nell’amnios primordiale, possono guidarci, senza forzature e con leggerezza, fluire alla ricerca di noi stessi. Basta avere la volontà di seguirli, di ricercarli quando si nascondono, di immergerci nel loro mondo. Basta immergerci in noi stessi, alla scoperta non degli abissi ma del nostro grande io.



Mino Mazzarelli


Un ringraziamento particolare a Mino che mi ha fatto dono di queste parole. 😃
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