URBAN
STORYTELLER
24
GENNAIO - 16 FEBBRAIO 2014
Inaugurazione
VENERDI’ 24 GENNAIO ORE 18:30
A
cura di Dores Sacquegna
"Il
visibile è leggibile, udibile, intelligibile".
Jean-François
Lyotard, Discorso, figura.
L'immagine
costituisce da sempre un efficace veicolo per la diffusione e la
legittimazione del potere. Nell’epoca della sua “riproducibilità
tecnica”, per dirla con le parole di Benjamin, ma ormai anche della
sua fruizione e manipolazione infinite, l’immagine rappresenta una
realtà ancor più complessa, in cui l’esperienza umana è
caratterizzata dall’esperienza visiva e segnica e conosce funzioni,
ruoli e condizioni inedite e imprevisti. Il XXI secolo rappresenta
appieno la “Società dell’immagine”, cioè quella
società-simulacro, dove l’immagine diviene icona e copia del
presente e si frappone tra l’essere umano e la realtà, a volte
patinata, tecnologicamente sgretolata, controllata come un file
nell’archivio di un Netscape explorer. In effetti la società in
cui viviamo è diventata ormai “elettronica”, cioè prodotta e
riprodotta mediante l’insieme delle strumentazioni ideate e
controllate dall’uomo, non più solo l’immagine fotografica,
cinematografica o televisiva, ma ormai anche quella informatica,
elettronica, etc) e svolge una funzione essenziale nel processo
formativo, informativo e creativo dell’individuo. Simulacro è
allora il termine più adatto per descrivere questa nuova congerie
visiva, che influisce sull’ immaginario collettivo e con cui
misurarsi, interrogarsi e fare i conti. L’immagine come copia
della realtà è alla base del concept espositivo di URBAN
STORYTELLER,
tematica interpretata dai quindici artisti qui in mostra. Narratori
occasionali, artisti di professione, che esprimono con la loro
sensibilità le dinamiche di questa società dell’immagine, con
opere di matrice esistenzialista, ma anche cariche di un immaginario
volto a dare espressione artistica e visiva della realtà del nostro
tempo. Dagli “Guerrieri urbani” della canadese d’adozione KIM
CHAN
e dell’austriaca CHRISTINE
CÉZANNE-THAUSS,
al suggestivo “Cristo che porta la sua croce nelle strade
cittadine” di NATHAN
BRUSOVANI,
quale simulacro di una visione spirituale e reale al tempo stesso,
che trova la sua origine e riferimento nella realtà stessa, spesso
sentita opaca e pesante.
Le
città portano in sé l'immagine del tempo che è trascorso. Dalle
città emergono non solo le tracce della storia, ma anche idee sul
modo di abitare, di vivere, di sentire. È questo il caso del
“Visionary traveller” di MARIA
LUISA IMPERIALI,
artista attenta e sensibile, che crea una sequenza di immagini
fotografiche che narrano il passare del tempo, la memoria urbana, i
luoghi di passaggio da un qui ad un altrove, miscelati da “presenze”
immaginarie, come quelle che a volte maturano nei nostri pensieri
quando intraprendiamo un viaggio. Per secoli, filosofi, architetti,
pensatori religiosi o laici hanno immaginato, e a volte realizzato,
luoghi e città dove l'uomo potesse vivere in armonia in un ambiente
adeguato alle sue esigenze ma non sempre è così. Nel film “Lips
Sealed “la video artista australiana SOFI
BASSEGHI,
si ispira al film “ Le Mille e una notte” e in particolare al
personaggio del narratore: Shahrezad, una donna intelligente che per
mezzo della narrazione riesce a salvare la vita di se stessa e di
altre donne. Nel film, la protagonista è un vecchia e paralizzata
Shahrezad della società di oggi che si perde in una fabbrica con
vicoli ciechi, ogni stanza che attraversa rappresenta le diverse
storie e le lotte che le donne affrontano ogni giorno. Fabbrica di
sogni e di memoria, il cinema racchiude molti linguaggi, trasformando
in forma d'arte e in spettacolo una tecnica di riproduzione delle
immagini, stimolando reazioni da parte di chi le guarda. In questa
mostra sono presenti inoltre, i video della norvegese MARGARIDA
PAIVA,
che accentua le immagini «popolari» e urbane in contesti a volte
desolati, come possono essere i nostri luoghi, carichi di
architetture sofisticate dove l’essere umano sembra quasi un
elemento di disturbo.
In questa prospettiva, entrano in gioco
altre opere che narrano, sempre attraverso le immagini, una
originale rilettura della tradizione visiva, ma anche
un'interpretazione dell'arte destinata a far discutere come le opere
della danese FIE
TANDERUP
o dell’americano PATRICK
MITCH
che attraverso una serie di disegni “Cylindrical Balls”, realizza
un racconto diviso in otto “frame” nel quale descrive con un
tratto grafico e quasi etereo, il paesaggio, la violenza, il
femminicidio, mettendo a fuoco in questi piccoli mondi, uno scenario
icastico e umano, una realtà spesso violata nella sua poetica
esistenza.
Ma
i narratori urbani sono anche quegli artisti che si esulano dalla
rappresentazione quale copia e simulacro della realtà. Sono coloro
che preferiscono narrare con la forza dell’arte situazioni
paradossali dove uomini-animali sembrano aver preso il sopravvento
nell’immaginario collettivo, condividendo gli stessi luoghi,
divenendo paesaggio nel paesaggio ed è il caso dell’americano ERIC
PELKA.
Sulla linea zoomorfa, ma con una diversa logica interpretativa
l’opera satirico-politica dei francesi ALAIN
NAHUM
e di NATHALIE
DUBLEUMORTIER
che racconta attraverso un melting pop di immagini pubblicitarie, una
realtà in cui la globalizzazione ha snaturato il senso di identità.
Su questo versante prendono posto anche le opere degli americani
GLENN
MOUST
e DINA
SHAPOSHNIKOVA,
il primo mixa la realtà urbana con l’esistenzialismo filosofico,
mentre la seconda, narra con un fare decorativo, un immaginario
ritorno alla “Belle Epoque”.
In
effetti nella società dell’immagine "Il
visibile è leggibile, udibile, intelligibile",
per dirla con le parole di
Jean-François
Lyotard e per affrontare il tema dell’identità multipla nelle
opere della messicana TERESA
OLABUENAGA,
artista che nel corso degli anni, ha fatto una grande ricerca sulla
questione identitaria del XXI secolo. Mappe di luoghi immaginari sono
le opere dell’austriaco JANI
JAN,
luoghi che aspettano di essere esplorati da futuri urban storyteller.
Artisti
in mostra:
SOFI
BASSEGHI (Australia), NATHAN BRUSOVANI ( Israele), CHRISTINE
CÉZANNE-THAUSS (Austria), KIM CHAN( Canada), MARIA LUISA IMPERIALI
(Italia), JANI JAN J.(Austria), PATRICH MITCH (Usa), GLENN MOUST
(Usa), NATHALIE DUBLEUMORTIER (Francia), ALAIN NAHUM (Francia),
TERESA OLABUENAGA (Mexico),MARGARIDA PAIVA (Norvegia), ERIC PELKA
(Usa), DINA SHAPOSHNIKOVA (Usa), FIE TANDERUP (Danimarca)
Sofi Basseghi
Primo
Piano LivinGallery
Viale
G. Marconi 4
Lecce,
Italy 73100
Tel/fax:
0832.30 40 14
GIORNI
E ORARI
dal
lunedì al venerdì: 11-13h/16-19:30h
Sabato:16:30-20:30h
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