andrea mattiello "Pesare il vuoto" acrilico e grafite su tela cm 100x70; 2017 |
Oggigiorno
la bionica si fa strada nella vita quotidiana trovando numerose
applicazioni. È incredibile però come in Oriente anacronisticamente
si conoscesse approfonditamente l’Effetto Loto ossia l’idrofobia
della superficie delle foglie del loto.
Oltre
che per studi accademici, nella personale ricerca spirituale mi sono
imbattuto in questa pianta ritrovandomi a condividere ciò che
migliaia di anni fa veniva enunciato da persone comuni, come verità
assolute da sperimentare con la propria vita.
Secondo
il buddismo di Nichiren Daishonin che ha come testo il “Sutra del
Loto”, per raggiungere lo stato di Buddha non conta l’età o il
sesso perché tutti gli esseri umani indistintamente hanno tale
potenzialità. L’Illuminazione può essere descritta come lo stato
vitale più alto in cui si è sempre felici a prescindere dai
problemi e dalle difficoltà quotidiane cui nessuno può sfuggire.
Malgrado
non siamo evolutivamente più né pesci o anfibi, nel Pan
Thalas
quotidiano ci incontriamo e ritroviamo ma nella conformazione odierna
della civiltà, nei grigi rituali comportamentali, sembriamo tutti
sconosciuti, privi di quell’essenza di umanità, privi di vita
perché attaccati superficialmente a ideologie becere. Additiamo
spesso l’inciviltà di qualcuno ma nel momento in cui veniamo
accusati noi per primi sventoliamo un «Scagli la pietra chi è senza
peccato».
Dunque
io vedo l’acqua nelle opere di Andrea Mattiello come il fil
rouge
che mi accomuna a tutti, una pioggia che lava via ogni macchia, non
senza farci male perché se abbiamo offeso la vita ne pagheremo le
conseguenze secondo le leggi del Karma.
Il
cambiamento nello stile di Andrea Mattiello vuole rispondere a quella
sensazione più profonda che ciascuno di noi nella vita ha provato
almeno una volta. Non è quel vuoto dopo una relazione finita male ma
l’inquinamento dovuto alle ferite ormai imputridite dal tempo,
dall’incapacità di risanarle con quello che abbiamo, neanche con
le amicizie che comunque ci capiscono e sostengono. E così guardando
i suoi quadri ho visto il fiore di loto descritto nella mia fede
religiosa, quella melma sporca nella quale affondano le radici di una
pianta dalle larghe foglie e dal candido fiore, che pare avere
infiniti petali immacolati protesi in tutte le direzioni, verso tutti
noi, nessuno escluso. Andrea rinasce in quel feto dal cuore pulsante,
rinasce già in forma adulta perché ha la consapevolezza che le
esperienze pregresse sono un tesoro inestimabile: soprattutto quel
fango sarà nutrimento per l’anima e la sua evoluzione.
I
pesci circoscrivono uno spazio che noi occidentali pensiamo come una
fontana o un lago artificiale. Le carpe koi denotano una vita
comunque presente e protetta sotto la superficie dell’acqua, una
compagnia con esseri invisibili di cui sappiamo l’esistenza ma di
cui non conosciamo il linguaggio. Eppure nuotando, immersi
nell’amnios primordiale, possono guidarci, senza forzature e con
leggerezza, fluire alla ricerca di noi stessi. Basta avere la volontà
di seguirli, di ricercarli quando si nascondono, di immergerci nel
loro mondo. Basta immergerci in noi stessi, alla scoperta non degli
abissi ma del nostro grande io.
Mino
Mazzarelli
Un ringraziamento particolare a Mino che mi ha fatto dono di queste parole. 😃
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