domenica 23 febbraio 2025

2025

 


Ha un respiro particolare questo 2025. Un'andatura spedita ma senza affanno. Consapevole.

Il 2025 è uno di quegli anni che porta uno zero nel numero della tua età, quello zero che induce a bilanci e somme da tirare, o almeno così ho sempre sentito dire.

So di essere qui, ed essere così come sono per tutto ciò che ho fatto, pensato e per il mio modo di muovermi fino ad oggi. Non potevo e non posso essere altrove, essere altro rispetto a quello che sono. Sono qui, consapevolmente.

Ho scelto di lasciare la matematica, le formule e i grafici pensando a questo anno e mi sono chiesto cosa volessi e quale fosse il modo per celebrarlo che mi rendesse felice.

Una mostra che si specchiasse nell'Andrea di oggi.

La vita a volte può fare dei giri strani e così ha voluto riportarmi dove tutto è iniziato trenta anni fa, il luogo a cui il cuore è grato, il luogo dei sogni e delle speranze di un ragazzo che voleva viaggiare e realizzarsi attraverso la creatività.

Un cerchio che si chiude e contemporaneamente diventa punto d'inizio, una nuova partenza, un filo da intrecciare con nuove esperienze, altre possibilità, incontri.

E poi un'altra opportunità.

Celebrare l'amicizia attraverso l'arte e grazie all'arte. Tre amici, nati a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro, un legame duraturo che attraversa il tempo, ognuno con la propria poetica, tanta passione e determinazione.

Poter celebrare un percorso, un frammento di vita e poterlo fare con tutti coloro che mi hanno regalato un pezzettino della loro anima. 

Sono grato per tutto questo.


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giovedì 20 febbraio 2025

"CHE CI FACCIO IO QUI?"

 



Si aprirà il 9 marzo 2025 presso la Casa-Studio-Galleria CVM VENIO di Larciano la personale dei tre artisti Filippo Basetti, Filippo Biagioli, e Andrea Mattiello. Una mostra che - tra passato, presente (e futuro) - ripercorrerà le tappe salienti del lavoro di tre amici posti di fronte ad un interrogativo comune: che ci faccio io qui? Una domanda spiazzante che vuole diventare occasione di riflessione sul proprio percorso, come artisti e come uomini.


Filippo Basetti con le sue visioni porta lo spettatore a rompere la sua collana dei ricordi. In questo percorso, fatto di continue sperimentazioni, che vanno dalla fotografia, allo studio di città utopistiche, ci restituisce una visione del territorio fantastica e pone l'accento su questioni che, altrimenti, rimarrebbero celate.



filippo basetti, "Rotonde"



Filippo Biagioli, con la sua arte spregiudicata, vuole portarci a riflettere sull'essenza più autentica del fare arte. Un percorso quasi catartico che, attraverso idoli, libri rituali, e maschere tribali, condurrà il visitatore a guardare con occhi nuovi il mondo attorno a sé per tornare a sentirsi parte di una comunità.




filippo biagioli, "Illibro dei Nomi Significati"


Della produzione di Andrea Mattiello, in mostra, sono soprattutto presenti opere giovanili. Una fase questa, in cui l'artista insiste sull'importanza dei legami e del tessuto che unisce ogni singolo elemento del mondo circostante. Fili, pezzi di carta, segni grafici, sono questi gli ingredienti che vanno a comporre le sue prime opere e che ci guidano in questo percorso, nel tentativo di rispondere alla domanda che almeno una volta nella vita ha colto tutti noi: “che ci faccio io qui?”.



andrea mattiello, "Sognatore anonimo"


Per l'occasione arriveranno in Galleria due opere conservate presso la biblioteca del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze e la biblioteca del Museo Guggenheim di Venezia.


La mostra sarà inoltre l'occasione, per un gruppo di studenti del Liceo Lorenzini di Pescia, coordinati dalla Professoressa Elisabetta Maccioni, di accompagnare i visitatori nel tour della galleria e di esporre, in una piccola mostra collaterale, visitabile fino al 22 marzo 2025, i risultati dei laboratori svoltisi con i tre artisti durante l'ultimo mese.


L'apertura della mostra è prevista per il 9 marzo alle ore 17,00 presso la casa-studio-galleria CVM VENIO, in piazza Quattro Martiri 43 a Larciano (PT).


Giorni di apertura:

Lun-ven, 9,00-13,00 e 16,00-19,00

Dom 23 marzo, 18,00 – 20,00

Dom 6 aprile, 18,00 – 20,00

Dom 13 aprile, 18,00 – 20,00

Ven 18 aprile, 18,00 – 20,00

Dom 11 maggio, 18,00 – 20,00



Curatori: Alberto Ancillotti e Sofia Ancillotti

Allestimento: Collettivo ARDEA in collaborazione con l'artista Andrea Mattiello

Grafica: Sofia Ancillotti

Testi: Alberto Ancillotti

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domenica 9 febbraio 2025

"ILLIBRO DEI NOMI SIGNIFICATI" DI FILIPPO BIAGIOLI

 



Incontro l'artista Filippo Biagioli per parlare della Sua ultima opera "Illibro dei Nomi Significati" che ha trovato una "casa" prestigiosa presso la Biblioteca del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi a Firenze, per capire meglio il suo mondo creativo, interiore ed esoterico, cercando con domande semplici, di approfondire tematiche che spesso non sono di consueto e facile apprendimento.

Con la volontà di avvicinare al Suo lavoro anche un pubblico più giovane, vi invito alla lettura di questa intervista.



Prima curiosità, perchè hai scelto di chiamare l'opera “Illibro...” e non “Il libro…”, o “Il Libro…”?

Buongiorno e grazie di voler parlare del libro “Illibro dei Nomi Significati”
Ho notato che molti in effetti, lo scrivono come “Il Libro…”. Se però osservi bene, non c'è scritto nemmeno “del significato dei nomi” ma, “…dei Nomi Significati”. Sono cose completamente diverse. Ti posso spiegare perché in questo caso si chiama “Illibro dei Nomi Significati” e non “Il libro del significato dei nomi”. Non ti posso spiegare con che modalità si arriva al titolo. 
Esiste da millenni un insegnamento che in pochi conoscono, riguardante la parola e ciò che essa emana nel più profondo del suo significato. Detta in termini del tutto semplicistici, se tu hai un libro normalissimo, uscito dalla stampa meccanica e lo leggi, hai di fatto letto un libro. Ciò che hai letto, ti rimane in testa se ti piace, o se ti ha insegnato qualcosa; sparisce se i testi non ti hanno detto niente. Altresì puoi avere tra le mani un libro, che non leggi solo con gli occhi, ma tramite alcune conoscenze antiche riesci, durante la lettura, ad assorbirlo completamente. Sono due esperienze totalmente diverse. Il titolo insegna come assorbirlo. Esattamente, come feci con Criba il Divoratore di Affetti.

Come ti è venuta l'idea di fare un libro sui nomi?


Essendo io principalmente un esoterista, amo moltissimo quella parte di dottrina che insegna come Dio abbia creato il mondo con la Parola. Di conseguenza esistono vari tipi di metodi per approfondire e “sentire” con tutto il corpo le parole che oggi, usiamo. Ricercare il significato profondo di ogni parola è per me, bellissimo. 
Leggendo la Torah, noti subito come ci siano i nomi dei personaggi che in qualche modo emanano luce, sono vibranti, li senti come se ti trasportassero in quella Terra, nel momento stesso in cui tutto accade. Pure leggendo il Corano, hai la forte sensazione di avere davanti a te Allah il Misericordioso. Lo senti proprio davanti a te. Ed è bellissimo. Fare un libro sui nomi è venuto spontaneo da sè.


Perché hai scelto di usare materiali diversi come legno, profumi e stoffa?


Per fare Illibro dei Nomi Significati ho usato questi materiali perchè erano quelli indicati da Dio nel Pentateuco per realizzare l'Arca dell' Alleanza. Ho reperito tutto abbastanza facilmente, solo per ricreare il profumo ho dovuto cercare in tutto il mondo, per poi trovare l'ingrediente finale, in Ungheria.




Cosa significano per te i nomi? Sono importanti?


I nomi sono parole che indicano il riconoscimento di una persona. La definiscono e se poi, le altre persone ci aggiungono soprannomi o altri, la definizione è ancor più precisa. Mi chiamano Filippo Biagioli, ma anche l'analphabeta o in esoterismo Novies Lucens. 
Quest'ultimo mi piace particolarmente. Se Hermes, uno dei più grandi esoteristi della storia, era chiamato Hermes Trismegisto, ovvero il Tre Volte Grandissimo, io son ben felice di essere chiamato il Novies Lucens (Nove volte Lucente).



Qual è il tuo nome preferito e perché?

Piscion, detto anche Pison o Pishon. A parte le battute che potrebbero venire fuori, ha un significato molto profondo. Egli è uno dei fiumi che escono dal Giardino dell'Eden dopo la sua Creazione. 

Esce e esegue due funzioni importantissime, porta via le impurità dal Giardino mantenendolo immacolato fino all'arrivo del Serpente; ma allo stesso tempo porta la vita nel mondo.


Hai mai pensato di fare un libro con i nomi di personaggi famosi?

I personaggi famosi, per me, sono i protagonisti delle Scritture Sacre, coloro che hanno originato il Mondo. Se come personaggi famosi intendi i vari attori, personaggi dello spettacolo, influencer ecc. ecc che fanno vedere le chiappe, che urlano fra di loro, che estremizzano ogni argomento pur di apparire o che sputano sentenze su ogni fatto di cronaca perchè in questo paese siamo passati da essere poeti a essere tutti allenatori, per poi essere tutti cuochi, per poi essere esperti di medicina, virologia, geopolitica, strateghi militari, economisti, ad oggi, che sono tutti criminologi; no, per me son tutti spazzatura.



C'è un nome che ti ha sorpreso mentre facevi il libro?

Saràf. Il Serpente Seràf. Egli è il serpente ardente che viene posizionato sull'Asta per ordine di Dio e che curerà gli ebrei morsi dai serpenti velenosi. Infatti ho dedicato a Lui la copertina de Illibro dei Nomi Significati.



Qual è il materiale più strano che hai usato per "Illibro dei nomi significati"?

Una farina di conchiglie esposta alla Luna per varie notti.




Se potessi aggiungere un nome al libro, quale sarebbe e come lo rappresenteresti?

Il libro ha già un nome in più nel suo stesso nome. L'ho abbreviato come Illibro dei Nomi Significati, ma il titolo completo è Illibro dei Nomi Signifcati per la realizzazione delle Ruote ebraiche e altre Opere Rituali.



Hai qualche "trucco" per capire il significato di un nome?

Dentro Illibro, ogni pagina è una mappa per approfondire ogni nome. Ci sono scritti i suoi numeri Sacri, i motti, la descrizione dell'evento per cui è famoso nella Bibbia, fino ad arrivare ai suoi relativi disegni geometrici.



Cosa ti piacerebbe che i ragazzi pensassero dopo aver letto il tuo libro?

Pensare che Illibro dei Nomi Significati sia capito e percepito dopo una prima lettura sarebbe troppo. A me piacerebbe solo che trasmettesse qualcosa e che suscitasse curiosità. Mi hanno scritto persone che durante le vacanze di Natale 2024, sono andate nei musei a chiedere di leggere i miei manoscritti esoterici. A loro va il mio più grande riconoscimento. Se volete Illibro dei Nomi Significati lo potete leggere alla Biblioteca del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi a Firenze.



Perché pensi che i nomi siano importanti anche oggi, con tutti i social media?

Una volta esisteva “lo scemo del paese”. Più che altro ciondolava tra bar e piazza e faceva ridere tutti. Ma era tutto limitato al paesino dove risiedeva. Inoltre molto spesso gli abitanti sviluppavano affetto verso di lui e si creava così una figura che faceva ridere ma che era “accudita e protetta” da tutti. 

Oggi i social hanno riunito gli scemi di tutti i paesi del mondo e l'unica cosa che riescono a fare, è suscitare odio e caos, il tutto amplificato da coloro che ci arrivano in contatto. Quindi spesso il social diventa un mezzo caotico di scontro scritto fra utenti. Questo uccide la valorizzazione dei nomi, che spesso diventano mezzi solo per indicare coloro che partecipano alle discussioni. 

Una volta Giuliano disse che i libri sarebbero diventati “le nuove reliquie”. Aveva ragione. Aggiungerei anche che oggi, più che mai, con tutti i caproni che comandano, i libri vanno protetti. Siamo molto vicini a bruciare tutto come fecero i nazisti.



Cosa significa per te "arte"? È difficile fare l'artista?

L'Arte per me è la vita, vivo da artista 24 ore al giorno. Non riesco a separare il Filippo Artista con il Filippo di tutti i giorni. Fare l'Artista è difficile o facile, bisogna solo vedere quali sogni intendi realizzare e che mete vuoi raggiungere.




Se potessi dare un consiglio ai ragazzi che vogliono fare qualcosa di creativo, quale sarebbe?

Fate. Se non sapete da dove iniziare, iniziate da qualche parte, ma iniziate. Non procrastinate su cosa, come e perchè. Se volete fare, fate. Poi tutto verrà da sè. Sentitevi liberi di essere voi stessi e sperimentate. Solo così troverete la vostra vena artistica. Io quando posso collaboro con un centro diurno per disabili e faccio Arte Terapia a chi me lo chiede. Ci credo in questi progetti. L'Arte può arricchire le persone e le persone arricchite possono cambiare il mondo.


Cosa ti ispira di più nella vita?

La Sampdoria. Lo so, sembra strano. Ho un amore viscerale per la Samp da quando vidi la prima volta le maglie blucerchiate, da ragazzino. Divenne subito il mio colore preferito insieme al nero. La prima partita a cui andai mi misi a piangere. 

Era il compleanno di Gianluca Vialli. C'erano 30mila persone tutte insieme a cantare, a saltare, a mostrare amore verso un uomo che poi si è dimostrato infatti essere una persona speciale che amava la Sampdoria e i suoi tifosi, proprio come una grande famiglia. Con lui Roberto Mancini, Sinisa Mihailovic, Sven Goran Eriksson, Paolo Mantovani. 

A distanza di 25 anni, quando entro allo stadio, nonostante la squadra vada malissimo, pure in serie B, sembra di entrare in una grande famiglia dove tutti si vogliono bene al di là dei gusti sessuali, orientamenti politici e tutto quello che oggi divide le persone. Io vorrei che il mondo fosse così.



Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Vorrei tornasse di moda l'educazione e il rispetto.



Qual è il nome più buffo che hai sentito?

Quel povero bambino chiamato come una grande azienda di elettrodomestici ahahahahaha. Non lo dico per non fare pubblicità.



Ti sei mai "innamorato" di un nome?

No, anche se mi piace molto il nome Ilaria e Caterina.



Qual è il tuo "superpotere" artistico?

Chi mi conosce dice che ho il vantaggio rispetto agli altri di avere una spiccata sensibilità e empatia. In effetti è vero. Percepivo talmente tanto le persone a me vicine, da stare male quando loro stavano male anche se non lo dicevano. Di “sentire” cosa le affliggeva e anche quando erano felici. Era tutto talmente disturbante per me che son dovuto ricorrere ai ripari. 

Oggi prendo medicine che calmano tutto ciò e sto molto meglio, anche se qualcosa “sento” sempre. L'altro superpotere che secondo me ho, è il fatto di essere ambidestro. Nel mio lavoro questo aiuta tantissimo.




Se potessi avere un nome "magico" con un potere speciale, quale sarebbe?

Ce l'ho. Come detto prima il “Novies Lucens”. Il che mi rende parecchio, parecchio, orgoglioso.


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