Ha un respiro particolare questo 2025. Un'andatura spedita ma senza affanno. Consapevole.
Il 2025 è uno di quegli anni che porta uno zero nel numero della tua età, quello zero che induce a bilanci e somme da tirare, o almeno così ho sempre sentito dire.
So di essere qui, ed essere così come sono per tutto ciò che ho fatto, pensato e per il mio modo di muovermi fino ad oggi. Non potevo e non posso essere altrove, essere altro rispetto a quello che sono. Sono qui, consapevolmente.
Ho scelto di lasciare la matematica, le formule e i grafici pensando a questo anno e mi sono chiesto cosa volessi e quale fosse il modo per celebrarlo che mi rendesse felice.
Una mostra che si specchiasse nell'Andrea di oggi.
La vita a volte può fare dei giri strani e così ha voluto riportarmi dove tutto è iniziato trenta anni fa, il luogo a cui il cuore è grato, il luogo dei sogni e delle speranze di un ragazzo che voleva viaggiare e realizzarsi attraverso la creatività.
Un cerchio che si chiude e contemporaneamente diventa punto d'inizio, una nuova partenza, un filo da intrecciare con nuove esperienze, altre possibilità, incontri.
E poi un'altra opportunità.
Celebrare l'amicizia attraverso l'arte e grazie all'arte. Tre amici, nati a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro, un legame duraturo che attraversa il tempo, ognuno con la propria poetica, tanta passione e determinazione.
Poter celebrare un percorso, un frammento di vita e poterlo fare con tutti coloro che mi hanno regalato un pezzettino della loro anima.
Sono grato per tutto questo.
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