Incontro l'artista Filippo Biagioli per parlare della Sua ultima opera "Illibro dei Nomi Significati" che ha trovato una "casa" prestigiosa presso la Biblioteca del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi a Firenze, per capire meglio il suo mondo creativo, interiore ed esoterico, cercando con domande semplici, di approfondire tematiche che spesso non sono di consueto e facile apprendimento.
Con la volontà di avvicinare al Suo lavoro anche un pubblico più giovane, vi invito alla lettura di questa intervista.
Come ti è venuta l'idea di fare un libro sui nomi?
Perché hai scelto di usare materiali diversi come legno, profumi e stoffa?
Cosa significano per te i nomi? Sono importanti?
Qual è il tuo nome preferito e perché?
Piscion, detto anche Pison o Pishon. A parte le battute che potrebbero venire fuori, ha un significato molto profondo. Egli è uno dei fiumi che escono dal Giardino dell'Eden dopo la sua Creazione.
Esce e esegue due funzioni importantissime, porta via le impurità dal Giardino mantenendolo immacolato fino all'arrivo del Serpente; ma allo stesso tempo porta la vita nel mondo.
Hai mai pensato di fare un libro con i nomi di personaggi famosi?
I personaggi famosi, per me, sono i protagonisti delle Scritture Sacre, coloro che hanno originato il Mondo. Se come personaggi famosi intendi i vari attori, personaggi dello spettacolo, influencer ecc. ecc che fanno vedere le chiappe, che urlano fra di loro, che estremizzano ogni argomento pur di apparire o che sputano sentenze su ogni fatto di cronaca perchè in questo paese siamo passati da essere poeti a essere tutti allenatori, per poi essere tutti cuochi, per poi essere esperti di medicina, virologia, geopolitica, strateghi militari, economisti, ad oggi, che sono tutti criminologi; no, per me son tutti spazzatura.
C'è un nome che ti ha sorpreso mentre facevi il libro?
Qual è il materiale più strano che hai usato per "Illibro dei nomi significati"?
Una farina di conchiglie esposta alla Luna per varie notti.
Se potessi aggiungere un nome al libro, quale sarebbe e come lo rappresenteresti?
Hai qualche "trucco" per capire il significato di un nome?
Cosa ti piacerebbe che i ragazzi pensassero dopo aver letto il tuo libro?
Pensare che Illibro dei Nomi Significati sia capito e percepito dopo una prima lettura sarebbe troppo. A me piacerebbe solo che trasmettesse qualcosa e che suscitasse curiosità. Mi hanno scritto persone che durante le vacanze di Natale 2024, sono andate nei musei a chiedere di leggere i miei manoscritti esoterici. A loro va il mio più grande riconoscimento. Se volete Illibro dei Nomi Significati lo potete leggere alla Biblioteca del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi a Firenze.
Perché pensi che i nomi siano importanti anche oggi, con tutti i social media?
Una volta esisteva “lo scemo del paese”. Più che altro ciondolava tra bar e piazza e faceva ridere tutti. Ma era tutto limitato al paesino dove risiedeva. Inoltre molto spesso gli abitanti sviluppavano affetto verso di lui e si creava così una figura che faceva ridere ma che era “accudita e protetta” da tutti.
Oggi i social hanno riunito gli scemi di tutti i paesi del mondo e l'unica cosa che riescono a fare, è suscitare odio e caos, il tutto amplificato da coloro che ci arrivano in contatto. Quindi spesso il social diventa un mezzo caotico di scontro scritto fra utenti. Questo uccide la valorizzazione dei nomi, che spesso diventano mezzi solo per indicare coloro che partecipano alle discussioni.
Una volta Giuliano disse che i libri sarebbero diventati “le nuove reliquie”. Aveva ragione. Aggiungerei anche che oggi, più che mai, con tutti i caproni che comandano, i libri vanno protetti. Siamo molto vicini a bruciare tutto come fecero i nazisti.
Cosa significa per te "arte"? È difficile fare l'artista?
Se potessi dare un consiglio ai ragazzi che vogliono fare qualcosa di creativo, quale sarebbe?
Fate. Se non sapete da dove iniziare, iniziate da qualche parte, ma iniziate. Non procrastinate su cosa, come e perchè. Se volete fare, fate. Poi tutto verrà da sè. Sentitevi liberi di essere voi stessi e sperimentate. Solo così troverete la vostra vena artistica. Io quando posso collaboro con un centro diurno per disabili e faccio Arte Terapia a chi me lo chiede. Ci credo in questi progetti. L'Arte può arricchire le persone e le persone arricchite possono cambiare il mondo.
Cosa ti ispira di più nella vita?
La Sampdoria. Lo so, sembra strano. Ho un amore viscerale per la Samp da quando vidi la prima volta le maglie blucerchiate, da ragazzino. Divenne subito il mio colore preferito insieme al nero. La prima partita a cui andai mi misi a piangere.
Era il compleanno di Gianluca Vialli. C'erano 30mila persone tutte insieme a cantare, a saltare, a mostrare amore verso un uomo che poi si è dimostrato infatti essere una persona speciale che amava la Sampdoria e i suoi tifosi, proprio come una grande famiglia. Con lui Roberto Mancini, Sinisa Mihailovic, Sven Goran Eriksson, Paolo Mantovani.
A distanza di 25 anni, quando entro allo stadio, nonostante la squadra vada malissimo, pure in serie B, sembra di entrare in una grande famiglia dove tutti si vogliono bene al di là dei gusti sessuali, orientamenti politici e tutto quello che oggi divide le persone. Io vorrei che il mondo fosse così.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Vorrei tornasse di moda l'educazione e il rispetto.
Qual è il nome più buffo che hai sentito?
Quel povero bambino chiamato come una grande azienda di elettrodomestici ahahahahaha. Non lo dico per non fare pubblicità.
Ti sei mai "innamorato" di un nome?
No, anche se mi piace molto il nome Ilaria e Caterina.
Qual è il tuo "superpotere" artistico?
Chi mi conosce dice che ho il vantaggio rispetto agli altri di avere una spiccata sensibilità e empatia. In effetti è vero. Percepivo talmente tanto le persone a me vicine, da stare male quando loro stavano male anche se non lo dicevano. Di “sentire” cosa le affliggeva e anche quando erano felici. Era tutto talmente disturbante per me che son dovuto ricorrere ai ripari.
Oggi prendo medicine che calmano tutto ciò e sto molto meglio, anche se qualcosa “sento” sempre. L'altro superpotere che secondo me ho, è il fatto di essere ambidestro. Nel mio lavoro questo aiuta tantissimo.
Se potessi avere un nome "magico" con un potere speciale, quale sarebbe?
Ce l'ho. Come detto prima il “Novies Lucens”. Il che mi rende parecchio, parecchio, orgoglioso.
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